lunedì 28 maggio 2012

il Cinema del Giovedi al Csa Intifada
film e food
Giovedi 31 Maggio
 
Via 25 Aprile 1 Ponte a Elsa Empoli,
otrobar  aperto prima e dopo la proiezione
dalle 20.00 osteria otro mundo
ore 22.00 proiezione
 
*HUGO CABRET*
 
Avventura, Ratings: Kids, durata 125 min. – USA 2011. – 01
 
Il piccolo Hugo Cabret vive nascosto nella stazione di Paris Montparnasse. Rimasto orfano, si occupa di far funzionare i tanti orologi della stazione e coltiva il sogno di aggiustare l’uomo meccanico che conserva nel suo nascondiglio e che rappresenta tutto ciò che gli è rimasto del padre. Per farlo, sottrae gli attrezzi di cui ha bisogno dal chiosco del giocattolaio, un uomo triste e burbero, ma viene colto in flagrante dal vecchio e derubato del prezioso taccuino di suo padre con i disegni dell’automa. Riavere quel taccuino è per Hugo una questione vitale.
Con l’adattamento di “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret”, Martin Scorsese si ritrova e si perde allo stesso tempo, andando alla ricerca del tempo perduto, lui che il meccanismo del tempo, al cinema, lo ha messo alla prova più di altri. Tra le centinaia di persone che affollano il cosmo della stazione ferroviaria, immagini di una cartolina animata da un illusionista, è difficile riconoscere di primo acchito il regista, prestato a stantii siparietti tra ufficiali e fioraie, signore col cane e pretendenti col giornale, che avremmo visto meglio in un film di Jeunet. Quello che non è difficile riconoscere, invece, è il suo amore per la settima arte, profondo come un abisso.
Ed è proprio in quell’abisso che ci fa sprofondare l’incipit del film, in un crescendo d’incanto: la tecnologia tridimensionale smette di essere sfoggio e diviene bullone imprescindibile della costruzione; d’altronde, il film incrocerà di lì a poco Georges Meliès, il padre degli effetti speciali e dell’animazione dell’inanimato.
Ma padre non è solo un modo di dire, non in questa circostanza. Il film, infatti, si presenta letteralmente come un’avventura da cinéfils, nel senso che Daney dava al termine, essendo la storia di un ragazzo che, cercando il proprio padre, trova il cinema. Eppure è proprio su questo punto che Hugo Cabret rischia di perderci e di vederci abbandonare il vagone. Non è tanto la fine consistenza della trama (non era certo un cinema della narrazione, quello degli esordi) e non sono solo i dialoghi artefatti. Più che mai, a frenare l’emozione, è l’abito da film per cinefili cucito su un film per neofiti.
Al cinefilo viene qui sottratto il godimento principe, quello di partecipare ad una missione clandestina, dove l’oggetto del desiderio è qualcosa da andarsi a cercare, lontano dal plauso della critica. Nella rilettura di Scorsese del bell’ibrido cartaceo di Brian Selznick, la magia dell’esperienza cinematografica è esplicitata e ribadita ogni pochi minuti e lo stesso trattamento è riservato al mistero e all’avventura, con effetti a dir poco ridondanti. S’invita lo spettatore ad ammirare lo spettacolo sensazionale, ad emozionarsi di fronte al meraviglioso, ma di fatto lo si tira per un braccio lungo un cammino prestabilito e didattico, che nulla ha di perturbante e molto di accattivante.
Più che dietro gli occhi del giovane Hugo, il regista sembra essersi messo al posto dell’imbonitore di un tempo, colui che, quando il cinematografo era ancora uno spettacolo da fiera, sbandierava la natura straordinaria dell’invenzione per portare gente al proprio baraccone. Di fronte a questa presa di posizione (e a questo posizionamento), si può allora legittimamente avvertire o decidere una presa di distanza, perché se il film non può non piacere è anche perché è studiato per farlo.

lunedì 21 maggio 2012

il Cinema del Giovedi al Csa Intifada
film e food
Giovedi 24 Maggio
 
Via 25 Aprile 1 Ponte a Elsa Empoli,
otrobar  aperto prima e dopo la proiezione
 
dalle 20.00 osteria otro mundo
 
ore 22.00 proiezione
 
*SCIALLA [Stai Sereno]*
 
 
 
Bruno Beltrame ha tirato i remi in barca, e da un bel po’. Del suo antico talento di scrittore è rimasto quel poco che gli basta per scrivere su commissione “i libri degli altri”, le biografie di calciatori e personaggi della televisione (attualmente sta scrivendo quella di Tina, famosa pornostar slovacca divenuta produttrice di film hard); la sua passione per l’insegnamento ha lasciato il posto a uno svogliato tran-tran di ripetizioni a domicilio a studenti altrettanto svogliati, fra i quali spicca il quindicenne Luca, ignorante come gli altri, ma vitale ed irriverente. Un bel giorno la madre del ragazzo si fa viva, come un fantasma dal passato, con una rivelazione che butta all’aria la vita di Bruno: Luca è suo figlio, un figlio di cui ignorava l’esistenza. Non solo: la donna è in procinto di partire per un lavoro di sei mesi da cooperante in Africa, e il ragazzo non può e non vuole certo seguirla laggiù. La donna chiede a Bruno di ospitare a casa sua il ragazzo, e di prendersi cura di lui, ma senza rivelargli la sua vera identità.
Inizia così la vicenda del film di un ottimo sceneggiatore che un produttore illuminato come Beppe Baschetto ha finalmente fatto alzare dalla sedia collocata davanti al computer per metterlo al comando di quella ciurma (che immaginiamo divertente e divertita) che ha realizzato un film che trova una sua collocazione originale nel panorama del cinema italiano contemporaneo. Perché Francesco Bruni non vuole proporci l’ennesima commedia generazionale, non vuole spacciarci volgarità a buon mercato ma nemmeno propinarci un’opera prima ‘autoriale’. Vuole qualcosa di più e di diverso. Ci vuole innanzitutto ricordare che una sceneggiatura che funzioni ha bisogno di un costante ancoramento alla realtà. Bruni racconta un adolescente ‘vero’ non un ragazzo immaginato al chiuso di una stanza e poi riversato sulla tastiera di un iPad. Così come nell’inedia di Beltrame ritrae una parte di questa nostra società italiana che si è ormai ritratta, per perdita di fiducia anche nelle proprie capacità, dall’interazione.
L’incontro tra Bruno e Luca cambia tutti e due ma senza che sia necessario spingere sull’acceleratore della commozione che la relazione padre non conosciuto/figlio avrebbe potuto suggerire. Molto più semplicemente ed efficacemente Scialla! ci dimostra e dimostra che anche l’adolescente più recalcitrante e apparentemente impermeabile a ogni stimolo che vada al di là dei bisogni primari è alla ricerca (molto spesso inconsapevole) di una guida. Nel film non c’è mai un momento in cui si possa individuare il benché minimo sentore di un atteggiamento predicatorio. Eppure riesce a ricordarci quanto famiglia e scuola debbano trovare una convergenza d’intenti che abbia al centro i ragazzi. Sempre più difficili da comprendere ma forse proprio per questo più bisognosi di sostegno. Lo fa con il romanesco brillante di Luca e con il veneto (meglio ancora:il padovano) sornione di Bruno. Facendoci ridere e sorridere ma con i neuroni in attività.

lunedì 14 maggio 2012

il Cinema del Giovedi al Csa Intifada
 
film e food
Giovedi 17 Maggio
Via 25 Aprile 1 Ponte a Elsa Empoli,
otrobar  aperto prima e dopo la proiezione
dalle 20.00 osteria otro mundo
ore 22.00 proiezione
*I PRIMI DELLA LISTA*
Commedia, durata 85 min. – Italia 2011.
 
Pisa, giugno del 1970. Invece di prepararsi per l’esame di maturità, Renzo Lulli e Fabio Gismondi si recano per un provino con la chitarra a casa di Pino Masi, cantautore ben inserito all’interno dell’ambiente della contestazione. Mentre i due studenti stanno eseguendo la “Ballata del Pinelli” davanti a quello che per loro è un leader indiscusso, arriva – segretissima – la notizia di un golpe. Masi ha le idee chiare: senza perdere un attimo di tempo, bisogna andarsene fuori città, forse raggiungere il confine, espatriare, perché quando il colpo di stato avrà luogo, i musicisti, gli scrittori e gli intellettuali saranno i primi della lista.
Tratto da vicende realmente accadute, il primo lungometraggio di Roan Johnson è un vivo racconto di viaggio pieno di spirito e affetto, la divertente fotografia di un periodo caldo della nostra storia recente ormai lontano e idealizzato. In seguito ad alcuni filmati di repertorio che fanno il punto sulla strategia della tensione, si attivano i risaputi meccanismi di una commedia tipicamente italiana in punta tra tenerezza, azzeccati momenti di buffoneria e tocco nostalgico: a reggere tutta l’intelaiatura del copione, del resto, è ancora il vecchio e collaudato tema dell’equivoco. Più volte, durante la visione, ci si chiede fino a che punto sia possibile ridere; la paranoia di Masi – che vede complotti ovunque e scambia per i preparativi di una nuova presa del potere una colonna di blindati dell’esercito in marcia per la parata del 2 giugno – è poi così ingiustificata? A instillare il dubbio di una lettura più profonda e capace di raggelare in un attimo il sorriso è la didascalia che informa sul tentativo di golpe ad opera di Junio Valerio Borghese avvenuto nel dicembre dello stesso anno in cui ebbero luogo gli eventi raccontati. Benché alla fine della pellicola, al pari di molti altri esempi del nostro cinema, il personaggio di Claudio Santamaria venga sbugiardato come millantatore, basta una cicatrice sul petto per riabilitarne, almeno in parte, la statura mitica. Nello spirito picaresco e scanzonato che ben illustra la foga e l’impeto della gioventù, non solo di allora, funzionano bene i tre affiatati attori principali con Francesco Turbanti e Paolo Cioni al loro esordio su grande schermo. Prima dei titoli di coda, mentre eseguono “Quello che non ho” di Fabrizio De André, come omaggio al grande cantautore e alla passione del periodo storico rappresentato, i tre interpreti incontrano i veri Lulli, inoltre autore del soggetto, Gismondi e Masi, che li aiuta alla chitarra.

lunedì 7 maggio 2012

il cinema del giovedi al Csa Intifada
film e food

Giovedi 10 Maggio  

Via 25 Aprile 1 Ponte a Elsa Empoli,
otrobar  aperto prima e dopo la proiezione

dalle 20.00 osteria otro mundo

ore 22.00 proiezione

*IL SENTIERO*


Titolo originale:  Na Putu
Nazione:  Bosnia-Herzegovina, Austria, Germania, Croazia
Anno:  2010
Genere:  Drammatico
Durata:  100′
Regia:  Jasmila Zbanic
Sito ufficiale:
Cast:  Zrinka Cvitesic, Leon Lucev, Ermin Bravo, Mirjana Karanovic, Marija Kohn, Nina Violic, Sebastian Cavazza, Jasna Beri, Izudin Bajrovic
Produzione:  Deblokada, Coop99 Filmproduktion, Pandora Filmproduktion, Ziva Produkcija
Distribuzione:  Fandango Distribuzione
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Trama:
Luna e Amar, giovane coppia di innamorati, fanno del loro meglio per superare gli ostacoli inaspettati che minacciano la loro relazione. Luna perdona al marito le nottate passate a bere, ma Amar viene sospeso dal suo posto di lavoro. Rifiuta perentoriamente l’offerta di terapie psicologiche per curare la dipendenza dall’alcol. La coppia si trova di fronte ad una nuova sconfitta quando, dopo due anni di tentativi per avere un bambino, non ha altra scelta che procedere all’inseminazione artificiale. Amar trova lavoro come insegnante di informatica, grazie all’incontro con Bahrja, un vecchio amico dei tempi della leva militare, che nel frattempo è diventato un musulmano ortodosso, rigido seguace della dottrina wahhabita…….

mercoledì 2 maggio 2012

*il Cinema del Giovedi al Csa Intifada*
film e food
Giovedi 3 Maggio 2012
 
Otrobar aperto prima e dopo la proiezione
dalle 20.00 
Osteria Sociale Otro Mundo
ore 22.00
Proiezione di
*POLLO ALLE PRUGNE*
Un film di Vincent Paronnaud, Marjane Satrapi. Con Mathieu Amalric, Edouard Baer, Maria de Medeiros, Golshifteh Farahani, Eric Caravaca Titolo originale Poulet aux prunes. Drammatico, durata 91 min. – Francia, Germania 2011.
 
Tehran, 1958. Nasser Ali è un virtuoso del violino, che la moglie ha fatto a pezzi, infrangendogli il cuore. Perduto il suo strumento, Nasser prova inutilmente a sostituirlo, spingendosi in botteghe di città lontane. Fallito ogni tentativo e incapace di essere altro che un musicista, Nasser si lascia morire nel suo letto davanti agli occhi smarriti dei suoi figli e di una consorte mai amata. Negli otto giorni che precedono la sua cercata dipartita, Nasser ripercorrerà come in una favola la sua vita e il dolce segreto che l’ha ispirata. Incantandola per sempre.
“Le penne che non scrivono di valori islamici vanno spezzate”, sosteneva Khomeini, spingendo le ‘voci’ indocili dell’Iran all’esilio o alla clandestinità. Non basta allora un ‘pollo alle prugne’ a rimediare il danno e a riempire il vuoto di una perdita, quella di una donna, di un amore, di un Patria. Avvolgendo il live action con l’animazione fiabesca e il sogno felliniano, Marjane Satrapi continua la sua ricerca artistica ed esistenziale, traducendo per lo schermo la sua graphic novel (Pollo alle prugne), ribadendo l’inaccettabilità della lontananza e avvalorando il suo lavoro come riflesso della propria vita di ‘esule’. Perché ancora una volta i suoi protagonisti verranno banditi, allontanati dalla fonte della propria ispirazione e costretti a cercare un luogo dove sentirsi sicuri e vivere pienamente la propria ossessione. Se la protagonista di Persepolis sceglieva per sé e per la sua libertà un ‘giardino’ reale (Parigi), il violinista senza violino di Pollo alle prugne muore di consunzione dentro un Eden mentale che bandisce ogni regola a favore dell’immaginazione. Un’immaginazione che può tornare alla propria patria e alla propria memoria, abitata da chi abbiamo amato e mai dimenticato. Sotto la favola, lo humor e il neorealismo fantastico della Satrapi, batte (e ribatte) un’idea politica, che non dimentica di saldare i conti (anche) con l’America (colpevole del colpo di Stato del ’53) in una sequenza mordacemente sprezzante sull’ottusità genitoriale e la cultura ‘ingrassante’ degli States. Nasser Ali, interpretato da Mathieu Amalric, singolare alchimista del fantastico, funziona allora come l’allegoria complessa e sofisticata di un movimento dell’anima contro le odiose persecuzioni di regime consumate nella società iraniana. Una resistenza che dopo la fuga di Persepolis, (ri)cerca la morte e il silenzio come ultima (ri)soluzione.