lunedì 23 aprile 2012


*il Cinema del Giovedi al Csa Intifada*
film e food
 
Giovedi 26 Aprile
 
 Otrobar aperto prima e dopo la proiezione
dalle 20.00 Osteria Sociale Otro Mundo
ore 22.00
Proiezione di
 
*MIRACOLO A LE HAVRE*
 
 Titolo originale Le Havre. Commedia, durata 93 min. – Finlandia, Francia, Germania 2011
Il lustrascarpe Marcel Marx vive a Le Havre tra la casa che divide con la moglie Arletty e la cagnolina Laika, il bar del quartiere e la stazione dei treni, dove esercita di preferenza il proprio lavoro. Il caso lo mette contemporaneamente di fronte a due novità di segno opposto: la scoperta che Arletty è malata gravemente e l’incontro con Idrissa, un ragazzino immigrato dall’Africa, approdato in Francia in un container e sfuggito alla polizia. Con l’aiuto dei vicini di casa – la fornaia, il fruttivendolo, la barista – e la pazienza di un detective sospettoso ma non inflessibile, Marcel si prodiga per aiutare Idrissa a passare la Manica e raggiungere la madre in Inghilterra.
Un cast di attori franco-finlandesi, con le facce e le fogge da polar melvilliano, interagiscono in quel di Le Havre in un quartiere dove ancora “buongiorno vuol davvero dire buongiorno”, per usare – assolutamente non a caso – una frase di Miracolo a Milano, di De Sica e Zavattini. Eppure, la battuta più bella ed emblematica del film è proprio: “restano i miracoli”, dice il dottore, “non nel mio quartiere”, chiosa Arletty. È tutto qui il miracoloso (questo sì) nodo di poesia e disincanto, ottimismo e amarezza di cui è fatto Le Havre , uno dei migliori Kaurismaki in assoluto. Il finale si preoccuperà poi di illuminare il concetto, con uno splendido e improbabile ciliegio in fiore: un altro mondo è possibile o ci vorrebbe davvero un miracolo perché una storia come quella di Idrissa accadesse nella realtà? Entrambe le cose, sembra dire il regista: il cancro che affligge il nostro modo di vivere e di agire è a un livello più che mai avanzato, ma “restano i miracoli”.
D’altronde, il fondatore del Midnight Sun film festival, quando al suo meglio, non ha mai fatto altrimenti che promuovere ossimori – i Leningrad cowboys -, trovare ricchezza nella povertà, (far) reagire con straordinaria nonchalance di fronte all’incongruo (la scena dell’ananas, in questo film, è qualcosa che non si dimentica), mescolare magistralmente anacronismo e attualità. È un sognatore? Eppure il sole di mezzanotte è un fenomeno reale, astronomico, naturale.

giovedì 19 aprile 2012

*il Cinema del Giovedi al Csa Intifada*
film e food

Giovedi 19 Aprile 

otrobar aperto prima e dopo la proiezione

dalle 20.00 osteria otro mundo

ore 22.00 Proiezione
*BAR SPORT*

1976. In un piccolo paese di provincia vicino Bologna viene inaugurato il Bar Sport. Il gestore, detto Onassis per la sua tirchieria, condivide per l’occasione un paio di bottiglie di lambrusco e qualche pastarella con i vecchi amici del luogo e con il nuovo arrivato Eros, un tuttologo chiacchierone, mentre il povero Bovinelli cerca invano di accendere l’insegna del locale. Dai gelati estivi alla riffa natalizia, l’umanità che popola il Bar Sport si ritrova assieme giorno dopo giorno, fra chiacchiere amene e battute salaci, partite a carte e tornei di boccette, trasferte fuori rotta e aneddoti mitologici. Un anno trascorso in compagnia dello scontroso Muzzi e dell’ingenuo Cocosecco, della procace cassiera Clara e del pedante geometra Buzzi, di un giovanissimo ciclista spericolato e di un nonno dalla tosse catarrosa, di un playboy fanfarone e di due vecchie signore dabbene con volpe al collo anche in piena estate. E della Luisona, la decana delle paste: una bomba di crema pasticcera mai consumata e conservata sotto teca da decadi come un’opera d’arte.
L’antropologia da bar è una delle espressioni più significative dell’italica commedia umana. Sempre uguale eppure sempre incredibilmente diversa, la popolazione dei caffè italiani possiede quel fascino meravigliosamente quotidiano che, attraverso personaggi, situazioni e dialoghi facilmente riconoscibili, regala un’ampia visuale del costume nazional-popolare. Su questo luogo “comune”, socio-culturale prima ancora che fisico-commerciale, Stefano Benni è riuscito a costruire un fantasioso compendio narrativo che, dagli anni Settanta in cui è stato scritto, rappresenta degnamente ancora oggi il più tipico bestiario da bar.
L’impresa di fare della sua struttura rapsodica e frammentata il soggetto per un film si misura, ancor più che in un qualunque adattamento da romanzo, con la necessità di utilizzare un registro virtuoso e iperbolico, capace di creare caricature realistiche ed evocare un susseguirsi di situazioni assieme paradossali e ordinarie. Il Bar Sport di Massimo Martelli riprende spesso alla lettera il trattatello comico di Benni, cercando dove può di sopperire all’immaginazione e al potere della trasfigurazione linguistica col supporto di effetti speciali e di brevi sequenze animate.
Bisio, Battiston & co. portano avanti il ruolo che ognuno tiene naturalmente dentro di sé: Bisio è il tuttologo affabulatore, Battiston il timido imbranato, Catania il misantropo brontolone, Cornacchione il dissacratore fulminato, e via dicendo; ognuno adattato dentro a dei pantaloni a zampa e delle camicie a fiori per dare una patina vintage a un’atmosfera che ricorda troppo da vicino una rimpatriata fra comici di Zelig.
In questo modo, anziché immaginarsi, alla stregua del “tennico” di Benni, una zuffa allo stesso tavolo fra Zavattini e Calvino o una partita a tressette tra Fellini e i Monty Python, il Bar Sport per immagini si risolve in un cabaret leggero che mette purtroppo in evidenza anziché smussare lo schematismo del trattato di antropologia surreale che ne sta alla base. E, soprattutto, perde la miglior qualità del testo di Benni, ovvero l’universalità, trasformando i suoi caratteri in caratteristi. E facendoli quindi uscire da una sorta di limbo al di sopra del tempo per collocarli dentro alla comicità televisiva degli anni Duemila, dove vezzi e battute non sono come la “Luisona” e portano una data di scadenza.

sabato 14 aprile 2012

Sabato 14 Aprile

al Csa Intifada

*Ambient-Noise Session è lieta di presentare ::►

// http://www.facebook.com/ambientnoisesession //


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*La Rivincita Delle Macchinette*


Meeting/esibizione per musicisti elettronici e appassionati.

La Rivincita si propone come momento di incontro e aggregazione per chi compone musica con materiale elettronico e per gli appassionati.
Dal synth alla drum machine, dal circuit bending alla loop station, da ableton ai mangianastri, la Rivincita è aperta a tutti.

Le esibizioni hanno la durata di circa 15 min.

L’ordine di esibizione viene tirato a sorte la sera stessa.

La partecipazione è aperta a chiunque componga musica propria prevalentemente con strumentazione elettronica.

Per partecipare inviare mail a: larivincita@hotmail.it allegando una breve descrizione del progetto e delle macchinette/programmi utilizzati.